In questa sezione: |
Durante l'installazione, viene richiesto l'ID utente dell'amministratore di WebFOCUS Reporting Server. Questo ID viene considerato l'utente attualmente connesso, ma è possibile modificarlo utilizzando la Console web di Reporting Server. WebFOCUS include il supporto per più ID e parole d'ordine amministratore e fornisce una distinzione tra il server e gli amministratori di applicazione. Per ulteriori informazioni, vedere il manuale Gestione del server per UNIX, Windows, OpenVMS, IBM i e z/OS.
Le seguenti sezioni descrivono le attività di amministrazione che possono essere eseguite nella console di gestione, che influenza l'interazione di WebFOCUS Client con un WebFOCUS Reporting Server.
È possibile utilizzare le sezioni dei Reporting Server della console di gestione per:
Le credenziali alternative per tutti i WebFOCUS Reporting Server sono memorizzati nel file cgivars.wfs. È possibile utilizzare la console di gestione per modificare queste credenziali.
Il metodo consigliato per fornire le credenziali dell'amministratore del Reporting Server al WebFOCUS Client è quello di configurare una connessione attendibile tra il Client ed il Server.
Per ulteriori informazioni sulla configurazione di una connessione attendibile, consultare Autenticazione nel manuale di Sicurezza ed Amministrazione di WebFOCUS.
Per ulteriori informazioni sulla configurazione di una connessione attendibile, consultare Come configurare WebFOCUS Client per eseguire una connessione protetta a WebFOCUS Reporting Server.
Come: |
Gli amministratori sono in grado di utilizzare la console di gestione per definire i nodi del Reporting Server, i quali contengono tutte le informazioni necessarie per permettere a WebFOCUS di effettuare la connessione e per utilizzare un Reporting Server. Un nodo è in grado di consentire l'accesso ad uno o più server. Se vengono specificato più server, si chiama un nodo cluster. I nodi vengono aggiunti al file ibi/WebFOCUS81/client/wfc/etc/odin.cfg.
Suggerimento: È possibile configurare funzionalità cluster più avanzate utilizzando la Console web di Reporting Server. Per ulteriori informazioni, consultare Promemoria tecnico 4641: Distribuzione del carico di lavoro sui server in pila di WebFOCUS Reporting Server.
Il nome non può essere lo stesso di qualsiasi altro nome nodo. Deve cominciare con una lettera e non può superare la lunghezza di otto caratteri. Quando il client accede a questo server, utilizzerà questo nome.
Le opzioni di classe sono:
Default. Questo è il valore iniziale per nodi nuovi e rappresenta il comportamento tradizionale, dove il file odin.cfg non contiene una parola chiave SECURITY. In questo caso, WebFOCUS crea una connessione esplicita al Reporting Server con l'ID e la parola d'ordine utente disponibile per la richiesta.
HTTP di base. Configura WebFOCUS per estrarre l'ID e la parola d'ordine utente dall'intestazione di autorizzazione. Queste credenziali vengono quindi utilizzate per creare una connessione esplicita al Reporting Server. Questa opzione si dovrebbe solamente selezionare quando il proprio web tier sta eseguendo una autenticazione di base.
Per verificare la disponibilità dell'intestazione di autorizzazione a WebFOCUS, espandere il nodo Diagnostica nella console di gestione e selezionare Informazioni sulla richiesta HTTP.
Kerberos. Configura WebFOCUS per passare il ticket Kerberos per l'utente al Reporting Server. Questa opzione abilita una soluzione di accesso da un estremo all'altro, dal desktop a WebFOCUS, da WebFOCUS al Reporting Server e dal Reporting Server ai sistemi DBMS relazionali supportati. Quando si utilizza questa opzione, il Reporting Server deve essere eseguito in modalità di sicurezza OPSYS. Kerberos deve essere specificato nel file odin.cfg.
Per ulteriori informazioni sull'impostazione di ulteriori requisiti per Kerberos, consultare Configurazione Kerberos per Accesso Singolo.
Ticket SAP. Consente agli utenti che utilizzano i servizi del portale aperto in SAP Enterprise Portal di ottenere accessi singoli attraverso WebFOCUS ad un Reporting Server configurato con l'adattatore dati per SAP. WebFOCUS passa il cookie MYSAPSSO dell'utente, creato sul Portale SAP Enterprise, al Reporting Server. Il Reporting Server lo convalida utilizzando l'API di sicurezza SAP.
Account di servizio. Consente di specificare un ID e parola d'ordine utente, da utilizzare per tutte le connessioni al Reporting Server.
Le credenziali dell'account di servizio sono codificate e memorizzate nella parola chiave SECURITY del file odin.cfg. Quando definite, l'account di servizio sovrascrive qualsiasi altra credenziale che potrebbe essere presentata a WebFOCUS per questo nodo del Reporting Server e tutti gli utenti si connettono al Reporting Server utilizzando le stesse credenziali. Questo approccio non consente di identificare quale utente sta eseguendo una richiesta data sul Reporting Server nelle distribuzioni di Managed Reporting e, quindi, non è consigliata.
Attendibile. Consente di connettersi al Reporting Server solo con un ID utente. Questa opzione è utile quando non è disponibile una parola d'ordine per l'utente ed i controlli possono essere posizionati sul server per assicurarsi che quelle connessioni da client non autorizzati vengono respinte. Per esempio, impiegando l'impostazione del Reporting Server RESTRICT_TO_IP o configurando un firewall di rete, si consente solamente un client specifico di connettersi al server.
Nota: Per completare la configurazione di una connessione attendibile, è necessario abilitare il Reporting Server per accettare le connessioni protette. Il passaggio 10 fornisce istruzioni per come configurare il Reporting Server, dopo aver completato la configurazione di WebFOCUS Client.
Quando si seleziona Protetto, le opzioni Inoltra gli ID utente ed i loro gruppi di WebFOCUS ed Avanzato diventano disponibili, come illustrato nella seguente immagine.
Se si seleziona Avanzate, è possibile immettere le impostazioni della variabile di script e della variabile HTTP del web server per gli ID Utente e ed i gruppi utente.
È anche possibile specificare i seguenti parametri opzionali:
cookie_name1, cookie_name2
header_name1, header_name2
Nota: I nomi intestazione e cookie HTTP non devono contenere virgole (,), o due punti (:), poiché si tratta di delimitatori riservati.
REMOTE_USER non è un valore valido nella casella di immissione HEADER, poiché si tratta di un tipo speciale di variabile di intestazione HTTP ed i suoi contenuti non verranno inviati al Reporting Server. Invece, specificare la variabile WF_REMOTE_USER.
Se si sta utilizzando un certificato autofirmato per consentire la comunicazione HTTP con un Reporting Server, il certificato deve essere configurato nell'ambiente Java, in cui è installato il WebFOCUS Client. Questo certificato abilita la comunicazione HTTP tra il Reporting Server ed i seguenti strumenti di WebFOCUS Client:
Selezionare una delle seguenti opzioni dall'elenco a discesa:
CIPHER(x)(-MODE)
dove:
Is AES128, AES192, AES256.
È opzionale e definisce una lunghezza della chiave RSA di 1024 bit.
È opzionale ed è o Electronic Code Book (ECB) o Cipher Block Chaining (CBC).
Per esempio, AES256x-CBC è la codifica AES, con chiavi RSA di 1024 bit e la modalità CBC. Se RSA o la modalità non sono specificati, vengono utilizzati i valori predefiniti. Il valore predefinito RSA è di 512 bit. Il valore della modalità predefinito è ECB.
Per ulteriori informazioni sulla configurazione della codifica, consultare Come configurare la comunicazione codificata ad un Reporting Server.
Poiché è stato specificato il Client nel passaggio 4, procedere al passaggio 9 (e saltare il passaggio 7, utilizzando quando viene specificato il Cluster).
Procedere al passaggio 9.
Default. Questo è il valore iniziale per nodi nuovi e rappresenta il comportamento tradizionale, dove il file odin.cfg non contiene una parola chiave SECURITY. In questo caso, WebFOCUS crea una connessione esplicita al Reporting Server con l'ID e la parola d'ordine utente disponibile per la richiesta.
HTTP di base. Configura WebFOCUS per estrarre l'ID e la parola d'ordine utente dall'intestazione di autorizzazione. Queste credenziali vengono quindi utilizzate per creare una connessione esplicita al Reporting Server. Questa opzione si dovrebbe solamente selezionare quando il proprio web tier sta eseguendo una autenticazione di base.
Per verificare la disponibilità dell'intestazione di autorizzazione a WebFOCUS, espandere il nodo Diagnostica nella console di gestione e selezionare Informazioni sulla richiesta HTTP.
Kerberos. Configura WebFOCUS per passare il ticket Kerberos per l'utente al Reporting Server. Questa opzione abilita una soluzione di accesso da un estremo all'altro, dal desktop a WebFOCUS, da WebFOCUS al Reporting Server e dal Reporting Server ai sistemi DBMS relazionali supportati. Quando si utilizza questa opzione, il Reporting Server deve essere eseguito in modalità di sicurezza OPSYS. Kerberos deve essere specificato nel file odin.cfg.
Per ulteriori informazioni sull'impostazione di ulteriori requisiti per Kerberos, consultare Configurazione Kerberos per Accesso Singolo.
Ticket SAP. Consente agli utenti che utilizzano i servizi del portale aperto in SAP Enterprise Portal di ottenere accessi singoli attraverso WebFOCUS ad un Reporting Server configurato con l'adattatore dati per SAP. WebFOCUS passa il cookie MYSAPSSO dell'utente, creato sul Portale SAP Enterprise, al Reporting Server. Il Reporting Server lo convalida utilizzando l'API di sicurezza SAP.
Account di servizio. Consente di specificare un ID e parola d'ordine utente, da utilizzare per tutte le connessioni al Reporting Server.
Le credenziali dell'account di servizio sono codificate e memorizzate nella parola chiave SECURITY del file odin.cfg. Quando definite, l'account di servizio sovrascrive qualsiasi altra credenziale che potrebbe essere presentata a WebFOCUS per questo nodo del Reporting Server e tutti gli utenti si connettono al Reporting Server utilizzando le stesse credenziali. Questo approccio non consente di identificare quale utente sta eseguendo una richiesta data sul Reporting Server nelle distribuzioni di Managed Reporting e, quindi, non è consigliata.
Attendibile. Consente di connettersi al Reporting Server solo con un ID utente. Questa opzione è utile quando non è disponibile una parola d'ordine per l'utente ed i controlli possono essere posizionati sul server per assicurarsi che quelle connessioni da client non autorizzati vengono respinte. Per esempio, impiegando l'impostazione del Reporting Server RESTRICT_TO_IP o configurando un firewall di rete, si consente solamente un client specifico di connettersi al server.
Nota: Per completare la configurazione di una connessione attendibile, è necessario abilitare il Reporting Server per accettare le connessioni protette. Il passaggio 10 fornisce istruzioni per come configurare il Reporting Server, dopo aver completato la configurazione di WebFOCUS Client.
Quando si seleziona Protetto, le opzioni Inoltra gli ID utente ed i loro gruppi di WebFOCUS ed Avanzato diventano disponibili, come illustrato nella seguente immagine.
Se si seleziona Avanzate, è possibile immettere le impostazioni della variabile di script e della variabile HTTP del web server per gli ID Utente e ed i gruppi utente.
È anche possibile specificare i seguenti parametri opzionali:
cookie_name1, cookie_name2
header_name1, header_name2
Nota: I nomi intestazione e cookie HTTP non devono contenere virgole (,), o due punti (:), poiché si tratta di delimitatori riservati.
REMOTE_USER non è un valore valido nella casella di immissione HEADER, poiché si tratta di un tipo speciale di variabile di intestazione HTTP ed i suoi contenuti non verranno inviati al Reporting Server. Invece, specificare la variabile WF_REMOTE_USER.
Se si sta utilizzando un certificato autofirmato per consentire la comunicazione HTTP con un Reporting Server, il certificato deve essere configurato nell'ambiente Java, in cui è installato il WebFOCUS Client. Questo certificato abilita la comunicazione HTTP tra il Reporting Server ed i seguenti strumenti di WebFOCUS Client:
Selezionare una delle seguenti opzioni dall'elenco a discesa:
CIPHER(x)(-MODE)
dove:
Is AES128, AES192, AES256.
È opzionale e definisce una lunghezza della chiave RSA di 1024 bit.
È opzionale ed è o Electronic Code Book (ECB) o Cipher Block Chaining (CBC).
Per esempio, AES256x-CBC è la codifica AES, con chiavi RSA di 1024 bit e la modalità CBC. Se RSA o la modalità non sono specificati, vengono utilizzati i valori predefiniti. Il valore predefinito RSA è di 512 bit. Il valore della modalità predefinito è ECB.
Per ulteriori informazioni sulla configurazione della codifica, consultare Come configurare la comunicazione codificata ad un Reporting Server.
Poiché è stato specificato il Client nel passaggio 4, procedere al passaggio 9 (e saltare il passaggio 7, utilizzando quando viene specificato il Cluster).
Nota: Il nome nodo fornito nella console di gestione per le configurazioni CLM devono corrispondere al nome Cluster del Server gestore cluster.
Per accedere all'ID utente in una richiesta del prospetto, utilizzare la variabile attendibile del Reporting Server &FOCSECUSER. Questa variabile contiene l'ID utente di connessione, tranne quando la sicurezza del Reporting Server è impostata su OFF. &FOCSECUSER è consigliato su approcci precedenti, come le subroutine GETUSER e CNCTUSR.
Nota:
Suggerimento: Le funzionalità del cluster più avanzata può essere configurata utilizzando la Console web di Reporting Server. Per ulteriori informazioni, consultare Promemoria tecnico 4665: Distribuzione del carico di lavoro sui WebFOCUS Reporting Server in pila.
È inoltre possibile fare clic su Slva con nome per salvare queste impostazioni per un altro nodo specificato, che verrà aggiunto al file ibi/WebFOCUS81/client/wfc/etc/odin.cfg ibi\DevStudio81\srv81\wfs\etc\odin.cfg.
Se il file site.wfs l'URL di richiesta contiene una impostazione IBIC_server, il parametro IBI_REPORT_SERVER verrà sovrascritto. In questo caso, la console di gestione indica ancora che IBI_REPORT_SERVER è il nodo predefinito, anche se non è più il valore predefinito.
Questa procedura presuppone che si è già installato e configurato con successo l'implementazione WFServlet di WebFOCUS.
Nota: Il JCE deve essere installato nella directory JVM che la propria applicazione sta utilizzando. Per ulteriori informazioni, consultare la documentazione JCE.
I servizi remoti - viene visualizzata la finestra Modifica impostazioni.
Nota: Quando si utilizza una qualsiasi codifica AES, il client genera in modo casuale una nuova coppia chiave RSA (chiavi pubbliche e private della lunghezza specifica) ed invia la chiave pubblica al server. Dopo aver ricevuto la chiave pubblica, il server genera una chiave segreta casuale. La lunghezza della chiave segreta dipende dalla forza della codifica scelta. La chiave segreta è codificata con la chiave pubblica RSA e viene rinviata al client, che la decodifica con la propria chiave privata RSA. Dopo aver effettuato lo scambio, sia il client che il server condividono la stessa chiave segreta e la utilizzano per codificare e decodificare tutte le comunicazioni tra di loro.
Come: |
È possibile configurare nodi server alternativi per utilizzo con la funzione Ricevuta differita di Managed Reporting.
È possibile elaborare le richieste di ricevuta differita utilizzando il Reporting Server immediato (server immediato), o utilizzando un server di ricevuta differita alternativo (Server differito), dedicato alla sola esecuzione di richieste differite. Le risorse per il server differito sono gestite indipendentemente dal server immediato. Il server differito deve presentare lo stesso accesso alle applicazioni, origini dati e file principali ed effettuare l'esecuzione nello stesso ambiente (per esempio, UNIX), del server immediato.
Nota: Se si utilizza il Reporting Server per z/OS, viene richiesta una ulteriore configurazione per utilizzare le richieste differite. È necessario impostare un server o servizio alternativo per gestire le richieste differite e, quindi, configurare WebFOCUS Client per inviare le richieste a quel server, impostando un Mapping server differito. Per ulteriori informazioni, consultare il manuale per la propria piattaforma Configurazione ed Installazione di WebFOCUS e ReportCaster.
Utilizzando la console di gestione, aggiungere un nodo per il server differito nello stesso modo in cui si aggiunge un nodo non differito (consultare Come aggiungere un server remoto all'ambiente). In seguito, eseguire i seguenti passaggi per associare il server differito ad un nodo server immediato:
Associazioni Server differito
Nota: È possibile associare più server immediati allo stesso server differito, ripetendo questi passaggi.
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